TAPPA NUMERO 2: VIA TORTONA
Come anticipatovi, eccoci arrivate in via Tortona. L' ambiente è estremamente differente, le boutique e gli showroom lussuosi di Brera lasciano spazio a vecchie fabbriche e magazzini abbandonati. L' atmosfera è decisamente più industriale, ma non per questo meno alla moda. Negli ultimi anni, infatti, la zona è diventata la sede di numerosi studi di stilisti e architetti ed oggi alcuni edifici ospitano interessanti esposizioni di design. Ci troviamo in quartiere che ha saputo reinventarsi e sfruttare a pieno la vicinanza al centro della città.
Appena giunte a destinazione ci imbattiamo nello spazio espositivo di Kurt Stapelfelt, un designer sudafricano trasferitosi da alcuni anni a Milano. L' idea di questo giovane talento è quella di portare fiori e piante all' interno delle case adattandosi ai bisogni di quelle più moderne, coniugando l' aspetto decorativo con quello funzionale. La più importante creazione, Woof, è un perfetto esempio di come sia possibile concretizzare questo concetto, riuscendo a svolgere contemporaneamente la funzione sia di seduta e che di vaso per piante aromatiche. Un oggetto non solo esteticamente gradevole ma anche comodo per quando si cucina!
Passeggiando tra una mostra e l' altra abbiamo anche potuto ammirare l' originalità con cui vecchie Mini sono state "arredate" da Les chaussures, dando un tocco di colore alle grigie vie di Milano. Davvero divertenti queste macchine personalizzate!
Ancora motivate raggiungiamo il numero 37 di via Tortona, dove si innalza un enorme complesso architettonico progettato da Matteo Thun secondo i criteri della bioarchitettura. In effetti, ci ritroviamo in una specie di oasi verde che per un istante ci fa dimenticare di essere in una delle metropoli più inquinate al mondo. Il complesso ospita numerosi stand sensibili all' ecosostenibilità, tra i quali spiccano le famose Gothic Chairs progettate da Studio Job per Moooi. Si tratta di alcune sedie gialle realizzate con materiali plastici e bottoni in contrasto, che rappresentano una versione moderna e spiritosa delle classiche sedie in legno e ottone dei castelli medievali.
É arrivata l' ora dell' aperitivo e, tra una focaccia e un sorso di spumante, Margherita ci spiega come l' azienda in cui lavora, Animedagiardino design sensibile, riesca a realizzare oggetti d' arredamento utilizzando materiali di riciclo. Chi l' avrebbe mai immaginato che questo insolito nano da giardino fosse stato fabbricato riutilizzando gli scarti di plexiglass di altre aziende? Un' ottima idea per far sì che nulla venga sprecato.
Nei prossimi giorni vi racconterò l' ultima parte del nostro viaggio.
Auguri di buona Pasqua a tutti voi!
Ultimi commenti